Chi ha inventato i collant?
Fino
a poco meno di settant’anni fa esistevano solo le calze, in seta
naturale, lana o cotone e utilizzate sia dalle donne che dagli uomini
(in linea di massima più da questi ultimi). E sin da tempi davvero
remoti: resti di calze in lana sono stati rinvenuti addirittura nelle
tombe di alcuni faraoni egiziani. Le calze e le
calzamaglie di concezione moderna nascono però in epoca medioevale, e
nel corso dei secoli le prime vengono utilizzate dalle donne sorrette da
alcuni gancetti collegati a una fascia che si legava attorno alla vita,
chiamata appunto reggicalze, oppure a un bustier. Ma nuovi materiali
erano destinati, nei primi anni del ventesimo secolo, a sconvolgere
l’intero mercato delle calze da donna. Negli anni Venti apparve il
rayon, la cosiddetta “seta artificiale”, mentre alla fine del decennio
successivo una piccola azienda che si occupava di produrre della polvere
da sparo creò la sua diretta evoluzione, il nylon, un materiale
reclamizzato con lo slogan “delicato come una ragnatela, resistente come
l’acciaio”.
Correva il 1959 quando l’americano Allen Grant
decideva di applicare questo nuovo, rivoluzionario tessuto sintetico
nella produzione di quelli che sarebbero divenuti i collant (in inglese
“pantyhose”). Questi erano composti da due calze tessute separatamente
da due macchine circolari e poi unite al centro da un tassello di cotone
che ne copriva la cuciture e chiuse alla punta. Una guaina contenitiva
rappresentava la parte superiore e per questo l’utilizzo dello slip era
(e da molti lo è ancora oggi) considerato superfluo. Alla fine venivano
stirate dando loro la forma di una gamba femminile.
L’uso dei
collant si diffuse rapidamente, sia per la facilità e la praticità con
cui si indossavano che per la sensualità che erano in grado di regalare,
con le loro trasparenze, alle gambe delle donne. Soprattutto in
concomitanza con la liberalizzazione dei costumi sessantottina, quando
tra le donne si diffuse la moda della minigonna, che rendeva l’utilizzo
delle calze con tanto di reggicalze di fatto alquanto scomodo.